Non so se ci voglia più imprudenza o più impudenza a concedere interviste come quella rilasciata da Massimo Moratti a Roberto Beccantini e pubblicata ieri da La Stampa. So, però, che merita di essere chiosata e commentata.
Punto 1: Vieira. Moratti: «La scorsa stagione, zero espulsioni in tutto il campionato. Oggi, già una dopo tre partite. E tre giornate di squalifica: le sembra normale? Dimenticavo: ha cambiato maglia». Dimentica molte altre cose il dottor Moratti. Per esempio che Vieira («Mi ha colpito la sua educazione. Sembra un guerriero, è un signore») ha avuto tre turni di squalifica per aver insultato l’arbitro e che la doppia ammonizione era sacrosanta, sempre che uno capisca di calcio e di regolamenti. Dimentica ancora, Moratti, che dieci giorni fa a Lisbona, all’esordio in Champions League, non arbitrava un italiano, ma Vieira puntualmente è stato espulso, come del resto accadde un anno fa con la Juve a Bruges. Dimentica, infine, sempre Moratti, che la Juve è in serie B, non c’è più Moggi, non c’è più Giraudo. Né Galliani è più presidente di Lega, né Carraro della Federazione e che, nel frattempo, c’è stata Calciopoli. Voleva forse che gli ex juventini, ora che sono all’Inter, venissero giudicati con leggi e norme compiacenti?
Punto 2. Guido Rossi. Secondo Moratti non era in conflitto di interessi. Ovvero: «…c’è conflitto e conflitto. Soprattutto, c’è persona e persona». Ora, se capisco bene, Guido Rossi e gli amici dell’Inter e di Moratti sono ottime persone – secondo Moratti – gli altri no. Evidentemente Moratti non ha mai sentito parlare della moglie di Cesare e della sua necessità di essere al di sopra di ogni sospetto. Ma in effetti ha ragione perché la moglie di Cesare non c’entrava né con l’Inter, né con Telecom, né con Tim, né con La7, al contrario di Rossi, che però è una gran persona. Peccato che anche Rossi abbia scordato di aver pubblicato un libro Il conflitto epidemico (Adelphi) che a posteriori suona autoprofetico.
Punto 3. L’arbitro De Santis. Moratti: «Un tizio si offrì di pedinarlo » (un tizio? uno che passava per strada?). «Era in contatto con persone del ministero presso il quale aveva lavorato De Santis» (persone? che persone: impiegati? uscieri? funzionari? chi?). «Risultato: zero su tutta la linea». Dunque, sempre se capisco bene, uno che non si sa chi sia passa da casa Moratti e dice che vuole pedinare De Santis, sul conto del quale non reperisce un’informazione illecita (strano). Delle due, l’una: o De Santis è immacolato o Moratti s’è fatto fregare dal primo che passava. Al contrario Moratti deduce di non essere un visionario (mah).
Punto 4. Tronchetti Provera e lo scandalo Telecom. «Sull’onestà e la buona fede di Marco garantisco io. Di più: ci metto la mano sul fuoco». Beccantini: teme che possa essere tirata in ballo l’Inter? «No, nella maniera più categorica». Omissis.
Punto 5. Tira aria di restaurazione. «Rossi era un picconatore. Dava fastidio. Da quello che leggo sui giornali e vedo in tv, premesso che la libertà di opinione è sacra, noto un ritorno di facce e pensieri obliqui e ambigui». Moratti si riferisce a Luca Pancalli, ora commissario al posto di Guido Rossi? No. «Se Petrucci lo aiuta, sarà una diga». Si riferisce a Gigi Riva, vice commissario al posto di Albertini? No. «Riva è un patrimonio. Serio, competente, fedele alle istituzioni». Si riferisce a Gianni Petrucci? No. «Ultimamente si è mosso bene». Ce l’ha con Matarrese nuovo (?) presidente di Lega? Probabile. Ma se è così perché non lo dice? E, soprattutto, perché non chiede a Guido Rossi come mai non ha commissariato la Lega visto che ne aveva il potere e il dovere?
Punto 6. La domanda non fatta. Dottor Moratti, quando commenteremo lo scudetto degli onesti che l’Inter esibisce sul petto, alla luce del patteggiamento ottenuto a maggio dal suo collaboratore Gabriele Oriali e dal suo pupillo Alvaro Recoba, per aver prodotto un passaporto da comunitario contraffatto e una patente risultata rubata alla motorizzazione civile di Latina? Aspettiamo con ansia la prossima intervista. Sperando che, questa volta, la possa leggere su Tuttosport.