sabato, ottobre 14, 2006

L'ONOREVOLE INDIGNATO

Dalle pagine di Libero di venerdì 13 ottobre 2006 pubblichiamo una lettera inviata il 16 luglio scorso da un sostenitore juventino al leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, e la relativa risposta (datata 31 agosto) a firma dell'onorevole Borghesi, coordinatore nazionale dei dipartimenti tematici di "Italia dei Valori”.

Il nostro ex DG Luciano Moggi, sempre dalle pagine di Libero, risponde poi a Borghesi.

Caro signor Di Pietro, io non so se lei possieda una tessera di qualche Juventus Club, ma se così fosse sarà bene che la restituisca. Ho letto le sue affermazioni dopo la sentenza: «Alla Juve è andata bene vista la gravità dei fatti». Non so perché lei abbia risposto così, forse perché è veramente convinto che la Juve sia colpevole, oppure perché il colpo di rivoltella finale alla moribonda Juve è stato sparato dai suoi amici "compagni". Io sono fermamente convinto che lei sia allineato con "i nuovi onesti" della sinistra. Io ho sempre considerato sporche, le più sporche, tre categorie: magistrato, politico e giornalista. A lei manca solo la terza, ma stia tranquillo: quando avrà fallito con questo governo dittatoriale (credo presto, avete già fatto incazzare taxisti, avvocati e tifosi, avanti il prossimo) troverà sicuramente qualche editore "bugiardino" di sinistra che la assumerà, a lei basta rimanere in vista. L'unica cosa che le chiedo è di non professare mai più la sua fede bianconera, non abbiamo bisogno di lei, noi veri tifosi juventini. Saluti, Riccardo Gambelli

Egregio sig. Gambelli, riscontro il suo messaggio del 16 luglio a nome di Antonio Di Pietro, che me lo ha trasmesso anche in relazione al mio ruolo di coordinatore nazionale dei dipartimenti tematici di "Italia dei Valori". Sono juventino e a differenza sua mi sono vergognato di quanto le intercettazioni telefoniche mi hanno documentato, e penso che le sentenze siano state così miti che mi hanno fatto vergognare una seconda volta. E' proprio da lettere come la sua che traggo la convinzione che in Italia ci sia bisogno di moralità nella vita pubblica e privata. Non accetterò mai che questo sia il Paese dove vincono sempre i "furbi" e dove c'è gente che scrive messaggi come i suoi. Sogno un Paese come gli Stati Uniti, la Germania, il Nord-Europa, dove la gente che non rispetta le regole paga e non ci sono né sconti né condoni. Saluti, On. Prof. Antonio Borghesi

Caro Borghesi, mi sono meravigliato nel leggere la sua mail del 31 agosto, posta alla mia attenzione dalla redazione: che aggressività! Rivista oggi la suddetta appare inopportuna, intempestiva... un po' ridicola persino. Mi faccia un favore e sia sincero: lei che rappresenta l'"Italia dei Valori" ha davvero letto le motivazioni del processo d'appello del professor Sandulli? Per conoscenza, la sentenza recita più o meno così: «Il campionato 2004-05 è stato regolare. La Juventus non ha compiuto illeciti». "Mi faccia capire" per cortesia, e non me ne voglia se utilizzo un gioco di parole caro al Candido (ma non troppo...): se la Juve non ha compiuto illeciti è evidente che neppure i suoi dirigenti ne hanno compiuti. Non crede piuttosto - come asseriscono tanti lettori che il famoso "infortunio" dell'avvocato bianconero (ci va bene ripartire dalla serie B...) abbia avuto il potere di condizionare la sentenza di primo e secondo grado? Alla luce dello scandalo Telecom e delle confessioni di Tavaroli troviamo una risposta al seguente indovinello: chi ha avviato il giro delle Inter-cettazioni? Mi dica la sua e io le spiattellerò il nome del committente con estrema schiettezza. Attendo risposta. Del resto, Onorevole Borghesi, rappresenta o no l'immacolata "Italia dei Valori"? Luciano Moggi

1 commento:

Anonimo ha detto...

Juventini come te fanno soltanto pena, le vittorie della Juve non le cancella nessuno, ma complimenti per la tenacia con cui proteggi il calcio che ci prende per il culo!

Firmato: Uno Juventino che la pensa diversamente da te.