domenica, gennaio 06, 2008

A MORTE! A MORTE!

18 Dicembre 2007: l'assemblea generale dell'ONU vota a favore di una moratoria globale contro la pena di morte. L'italietta, o se preferite la terra dei kaki, gongola di gioia, in effetti il governo italiano è stato uno dei grandi promotori dell'iniziativa ed i signori della casta non perdono occasione per ricordarcelo.

19 Dicembre 2007: scoppia sui media italiani "calciopoli 2", vittima designata Luciano Moggi. Ancora una volta in barba a tutte le leggi sulla privacy ed al senso di civiltà del paese, pagine e pagine d'intercettazioni telefoniche trascritte finiscono in pasto al pubblico. Si tratta d'intercettazioni recenti, nelle quali Lucianone esprime con amici e conoscenti tutta la sua amarezza per il processo di farsopoli ed esprime libere opinioni private da libero cittadino, con altri liberi cittadini.
E qui sta l'inghippo, l'italietta non è un paese libero! Non è permesso esprimere libere opinioni che vadano contro la linea prescelta dal regime di turno e, per chi se lo fosse dimenticato, viviamo ancora sotto il regime catto-rosa dei prodi Rossi Guido-Tronchetti Provera con tutto il codazzo di politici di contorno.
Ma ciò che più colpisce è la veemenza, la violenza e la perfidia degli attacchi nei quali a Luciano viene apertamente rimproverato:
  1. di avere opinioni
  2. di esprimere opinioni
  3. di difendersi dagli attacchi precedenti
  4. di avere degli amici
  5. di sperare di rifarsi una vita da libero cittadino
Giornali e televisioni urlano la loro rabbia chiedendo che a Moggi venga d'ora in poi impedito di pensare, di parlare, di avere rapporti con altri esseri umani e di sperare in un futuro migliore.
Nella sostanza il regime ed i media leccaculo vogliono che a Moggi venga tolto il diritto di vivere, de facto invocano la pena di morte per Moggi, magari tramite un suicido "alla Telecom", di quelli che tolgono per sempre di mezzo personaggi scomodi per la triade interista.

Per questo il 19 Dicembre 2007 passerà alla storia come il giorno in cui il governo italiano reintrodusse la pena di morte per il solo Luciano Moggi.

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