mercoledì, dicembre 27, 2006

SETTE SU SETTE

Sette su sette perchè concordiamo su tutti i punti toccati dal Prof. Paolo Bertinetti in un intervento pubblicato oggi da Tuttosport in prima pagina; un intervento che passa di diritto dal "back stage" della nostra rassegna stampa alla ribalta di Juventiniveri. Eccolo:
Anno nuovo vita nuova. Sarà bene, però, che i tifosi juventini tengano bene in mente alcuni punti fermi del 2006 affinché il 2007 sia davvero vita nuova, dando, be­ninteso, il loro sostegno totale alla squadra, ai suoi giocatori, al suo allenatore.
  1. L’ultimo scudetto vinto dalla Juventus, nell’anno 2005/06, è il ventinovesimo. La revoca è un’ingiustizia che va riparata. Chiunque riuscirà a rivolgersi a un tribunale e a dei giudici degni di questo nome per chiedere che venga ristabilita la verità, dovrà avere il pieno appoggio dei tifosi. L’inter dovrà accontentarsi di quello che le vo­gliono regalare nel 2006/07 con il campionato più falsato del mondo.
  2. Delle squadre indagate solo la Juve è andata in B, grazie a una sentenza dettata dal linciaggio di giornali e Tv. Il designatore Bergamo continua a dire che le stesse te­lefonate per cui la Juve è stata condannata le facevano TUTTE le squadre importanti, comprese quindi l’inter dei passaporti falsi e la Roma. Borrelli però non indaga, e i giornali fanno finta di niente.
  3. Il tempo del masochismo per cui ci si dichiara colpevoli di tutte le colpe è finito. Non ha prodotto simpatia (vedi le accoglienze “preventive” a Napoli, Genova, Bologna) né buoni rapporti con i media che continuano a minimizzare i torti subiti dalla Juve e a dilatare a dismisura i pochi errori a favore. La Juve va tutelata con forza, il nemico non sta al proprio interno (questo, caro Prof, è l'unico particolare su cui non concordiamo... ndr.) o nel proprio passato.
  4. La Juventus non può essere una squadra di media classifica, che al massimo lotta per l’ultimo posto in Uefa. La Juventus può essere solo una squadra che lotta comunque per lo scudetto. Altrimenti non è più la Juventus.
  5. Il catalogo è questo: l’estate scorsa, la società ha venduto sette campioni, Cannavaro, Emerson, Thuram, Zambrotta, Mutu (cannoniere della Fiorentina) e, nienteme­no che all'inter, Vieira e Ibrahimovic. E ha comprato Boumsong. Inoltre Buffon, Camoranesi e Trezeguet, per restare ancora, vogliono garanzie, cioè una squadra di verti­ce.
  6. I giovani sono la bella novità della Juve 2006, frutto di dieci anni di accorto lavoro. E' essenziale che il vivaio sia mantenuto a questo livello di competenza, investimenti, organizzazione. I giovani, valorizzati da Deschamps un po’ per convinzione e un po’ per le circostanze, vanno tenuti.
  7. Ma il vivaio non può essere la sola fonte cui attingere per fare una grande squadra. Questo significa che la proprietà dovrà essere pronta a investire parecchio, come minimo 200 milioni di euro, sperando che sappia spenderli bene. Una Juventus mediocre alla Fiat non servirebbe comunque: farebbero meglio a vendere. Altrimenti una bella soluzione, basata sull’apporto dei tifosi, potrebbe essere quella dell’azionariato popolare modello Real Madrid, con una Presidenza forte, legata alla tradizione degli Agnelli.
Il Prof. Paolo Bertinetti è ordinario di Letteratura Inglese all'Università di Torino

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti. Volevo segnalarvi sono usciti i primi due numeri di Magazine Bianconero (www.magazinebianconero.com). Il terzo numero sarà in tutte le edicole mercoledì 10 gennaio.

Intervista doppia a Rocca e Beccantini sul numero 1
Articolo del Prof. Bertinetti sul numero 2
Non vi anticipo nulla invece del numero 3...

Questo il testo della mia rubrica fissa San Dulli sul primo numero di Magazine Bianconero

che sul numero 2 di Magazine Bianconero (www.magazinebianconero.com) c'è un articolo del Prof. Bertinetti.
Il numero 3 del giornale sarà in tutte le edicole mercoledì prossimo.

Questo il testo della mia rubrica fissa San Dulli, nel primo numero del Magazine Bianconero

San Dulli

La scorsa estate si è compiuto il delitto perfetto. Juventus in Serie B, con due scudetti revocati e penalizzazione in classifica. Tutte le altre squadre coinvolte, invece, in Serie A (il Milan addirittura in Champions), con penalizzazioni varie.

Mai delitto fu più perfetto, con la vittima designata che simpaticamente appoggia il collo sulla gigliottina ed invita il boia a sciogliere la fune che trattiene
la lama.

In prima fila ad assistere al lieto evento, esultanti per il risultato ottenuto, un vero parterre de roi.

L'illustre presidente onorario Franzo Grande Stevens, giustamente premiato con tale simbolico riconoscimento per aver dato l'esempio ai calciatori con la sua richiesta
di non essere confermato nel nuovo CDA, dando il via alla grande fuga.

Il rappresentante dell'azionista di maggioranza, Ing. John Elkann, in fremente attesa di poter leggere con voce flebile le proprie (???) dichiarazioni sui comportamenti riprovevoli della Juventus.

Il bravissimo avvocato Cesare Zaccone, che ha brillantemente sostenuto l'accusa nelle varie fasi del processo.

I giornalisti (Liguori, Ziliani, Luna, Sconcerti, Cannavò, Palombo, Arturi,…) che maggiormente si sono distinti nel denunciare Juventopoli, appoggiando lo sforzo di rinnovamento del calcio italiano.

Il Commissario Straordinario pro-tempore Guido Rossi, ex consigliere di amministrazione dell'Inter, con in mano il provvedimento di assegnazione all'Inter dello scudetto 2005/2006.

Un tizio che dice di essere il Presidente della CAF e continua a ripetere a tutti i presenti che "è concettualmente ammissibile l'assicurazione di un vantaggio in classifica che prescinda dall'alterazione dello svolgimento o del risultato di una singola gara".

Il presidente della Corte Federale, Piero Sandulli, con al guinzaglio due studenti juventini, portati ad assistere alla più importante lezione della loro
carriera universitaria.

Il Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, di granata vestito.

I rappresentanti del calcio nuovo e pulito nato dalla ghigliottina. Berlusconi, Galliani, Moratti, Oriali, Sensi, Agnolin, Lotito, Della Valle, Zamparini, Cellino, Spinelli, Preziosi, Matarrese.

Dal fondo della sala, un signore scravattato, alzando il pugno minaccioso, grida: "è inaudito!". E' Giovanni Cobolli Gigli, attorniato dagli altri membri del CDA, tutti professionisti (si pensi a Montali e a Tardelli) che si dedicano al 150% alla Juventus. Subito dopo, Cobolli Gigli si accomoda in prima fila, a fianco
del presidente onorario, che si complimenta con lui.