Il 31 agosto 2006, esattamente un anno fa', il nuovo famigerato CdA Juve decideva di ritirare il ricorso al TAR tradendo così le aspettative di milioni di tifosi che fremevano in attesa di risvegliarsi da un terribile incubo. Era l'incubo della retrocessione in serie B e dello scippo di due scudetti vinti con la stessa superiorità e lo stesso spirito che, poco meno di due mesi prima, avevano permesso all'Ital-Juve di trionfare in Coppa del Mondo a Germania 2006.
Dal libro "Juventus. Il processo farsa" di Mario Pasta e Mario Sironi (lo abbiamo già segnalato, il libro non può mancare nella raccolta di uno Juventino vero) riportiamo di seguito uno dei frammenti più significativi sul ritiro del ricorso al TAR.
Dal libro "Juventus. Il processo farsa" di Mario Pasta e Mario Sironi (lo abbiamo già segnalato, il libro non può mancare nella raccolta di uno Juventino vero) riportiamo di seguito uno dei frammenti più significativi sul ritiro del ricorso al TAR.
Nonostante il ritiro del ricorso e le sue argomentazioni sembrino davvero rafforzare le aspettative della Juventus, dei suoi tifosi e dei tifosi della giustizia, accade qualcosa di clamoroso. Il 31 agosto, infatti, la Juventus ritira il ricorso al TAR motivando la scelta con un non meglio precisato "nuovo atteggiamento di apertura" da parte delle istituzioni sportive.
Clamoroso, abbiamo detto. E incomprensibile.
Perfino il neoallenatore della squadra, Didier Deschamps, e il capitano Alessandro Del Piero si sbilanciano e dichiarano il loro stupore per questa inattesa marcia indietro. Affermano, comunque, di avere fiducia nella società e nel fatto che i dirigenti abbiano ben valutato.
Ma valutato cosa? Forse la Juventus ha ritenuto che sarebbe stato impossibile reggere l'urto di giornali e tv schierati come un sol uomo contro la decisione di ricorrere al TAR? Forse ha influito il timore del pensiero di un eventuale giudizio di fronte al TAS di Losanna, organo sportivo di giudizio europeo? O forse il timore del possibile esito negativo del ricorso?
In proposito, rispondiamo con un brano dell'intervista rilasciata il 4 ottobre 2006 a Tuttosport dal professor Antonio Baldassarre, ex presidente della Corte Costituzionale:
"E' inconcepibile che non ci sia la minima garanzia per chi deve difendersi. La Juventus, in quanto società per azioni, se avesse voluto impugnare le sentenze di fronte a un giudizio ordinario probabilmente avrebbe avuto ottime chance di vittoria e, di riflesso, avrebbe fatto crollare questo sistema. Da uomo di diritto se mi fosse stata sottoposta la sentenza su calciopoli in sede di Corte Costituzionale l'avrei definita del tutto sbagliata".