martedì, agosto 29, 2006

RISARCIMENTO "DANNI" A MOGGI E GIRAUDO

In una recente intervista il Presidente Cobolli Gigli ha dichiarato di non escludere la possibilità di richiedere un risarcimento “danni” a Luciano Moggi e Antonio Giraudo…

Juventiniveri pensa che se il disastroso Cobolli decidesse davvero di richiedere un risarcimento a Moggi e Giraudo (per il danno evidente di aver fatto della Juve una delle squadre più forti del mondo negli ultimi dodici anni…), farebbe bene a chiederlo in consulenze anzichè in denaro.

Dia retta Presidente, non perda tempo, chiami subito l'ottimo Moggi e fissi un primo incontro con questi due punti in agenda:
  1. come trattare il giocatore che manifesta in ogni modo l’intenzione di andarsene
  2. a quali squadre italiane un giocatore Juve NON DEVE MAI essere ceduto
Lo faccia Presidente, è urgente.

domenica, agosto 27, 2006

SUPERCOPPA

Grazie Cobolli per averci regalato questa "splendida vittoria dell'inter"...

sabato, agosto 26, 2006

ORGOGLIO IN BIANCONERO


Da più di un mese i simpatizzanti del sito www.orgoglioinbianconero.it stanno spedendo lettere raccomandate alla FIGC, con un esposto contro l’inter per l’illecito tesseramento del giocatore extra-comunitario Alvaro Recoba (vedi nostro post "SULLA CORRETTEZZA DELL'inter" del 31 luglio 2006).

Non avendo avuto alcuna risposta dalla FIGC, i sostenitori del sito hanno deciso di inviare alle Procure di Roma, Milano e Torino una denuncia contro l’interista Guido Rossi, agente speciale con licenza di decapitare la Juve.
Nel nuovo esposto si domanda come mai l’esimio professore non abbia fornito alcun riscontro alle numerose richieste e, soprattutto, non abbia istruito tempestivamente un processo contro l’inter come successo nel caso della Juve.

I sostenitori del sito reputano il primo verdetto assolutamente inadeguato perchè non conforme a quanto previsto dal Codice di Giustizia Sportiva negli articoli 2, 8 e 13. Chiedono quindi l'applicazione delle norme, fanno presente che Recoba non poteva essere utilizzato con passaporto falso e pretendono per l’inter partita persa ogni qual volta Recoba sia stato utilizzato in campionato, in coppa Italia, nella Supercoppa italiana e in Champions League.

Da qui finalmente l’obbligo da parte della FIGC a trasmettere gli atti del processo all’Ufficio Indagini e da parte di quest’ultimo a riaprire il caso che si era chiuso con il vergognoso “patteggiamento”.
Un motivo di legittimo orgoglio per chi ha portato avanti questa battaglia dall’esito, occorre dirlo, abbastanza incerto, visto il potere imperante di fede interista…

Proponiamo quindi con piacere il link al sito www.orgoglioinbianconero.it all’interno del quale è anche disponibile un form per trasmettere attestati di stima nei confronti di coloro che hanno fatto una delle Juventus più grandi di sempre: Luciano Moggi e Antonio Giraudo.

giovedì, agosto 17, 2006

domenica, agosto 13, 2006

SCOPRI L'INTRUSO


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sabato, agosto 12, 2006

TRANQUILLI, CI PENSA COBOLLI...

Dopo quanto visto ieri sera, il signor Cobolli Gigli si sarà ben reso conto che l'inter ha bisogno di rinforzi anche in difesa...

CAMILLO

Oggi Juventiniveri vi propone il link al blog di Christian Rocca, "Camillo".
Per chi non lo conoscesse, Christian Rocca è giornalista e scrittore, inviato negli USA de "Il Foglio" di Giuliano Ferrara, e attraverso "Camillo" commenta articoli di politica e attualità pubblicati sui più importanti giornali italiani e internazionali.

Ma, come direbbe Antonio Di Pietro (juventino rassegnato...), "che ci azzecca" il Rocca nel blog Juventiniveri? Ci azzecca eccome... Christian infatti è Juventino D.O.C. e attraverso Camillo fa sentire la sua voce di Juventino tradito e ferito con post e commenti, in perfetta sintonia con i nostri, sui vari Cobolli Gigli, Moratti, Tronchetti, Rossi e soci.

Da oggi il link a "Camillo" sarà disponibile nell'apposita area "Links".

mercoledì, agosto 09, 2006

COMUNICATO UFFICIALE F.C. internazionale

La societa F.C. internazionale, nella persona del presidente Giacinto Facchetti, chiede, causa vittoria inattesa titolo serie A TIM 2005/06, a chiunque sia in possesso di notizie riguardanti la chiave della bacheca dei trofei, di comunicarlo al più presto in sede o via email al presidente stesso (gfacchetti@inter.it).

A chiunque faccia pervenire alla società notizie utili al ritrovamento della chiave sarà regalata una Coppa Italia TIM.

Le ultime informazioni, rivelatesi infondate, davano la chiave in possesso di Lothar Matthaeus, ultimo ad aver aperto la bacheca nel secolo scorso. Da allora non si hanno notizie.

martedì, agosto 08, 2006

LETTERA A LUCIANO MOGGI (SECONDA PARTE)

Vai alla prima parte della lettera

Alleanze e dribbling
Lei ci dirà che le finte, i colpi bassi, le provocazioni, le alleanze, sono dribbling, fanno parte dello sport; che in un torneo di tante partite se ne può pareggiare una senza offendere la lealtà quando si sono vinte le altre (vedi Svezia-Danimarca 2-2).
Il dramma culturale sta nel fatto che purtroppo le notizie, se non il giorno dopo la settimana dopo, diventano verità, non possono essere cancellate facilmente: come dice un noto gestore radiofonico del consenso serale, solo quello che è scritto sui giornali è vero, o meglio è destinato a creare, nel tempo, il vero. Il racconto misto di storia e d’invenzione diventa documento.

Il far west
Si dice la scuola, la medicina, la giustizia, lo sport sono malati, e lo si dice perché i volenterosi e gli onesti non riescono più a correggere il sistema. Procediamo come nel far west: ingaggiamo come sceriffi alcuni banditi “pentiti per denaro”, che, eliminando un paio di ex-colleghi, cancellano i propri rimorsi, e si presentano eleganti e puliti e padroni della giustizia.
Parlare con gli arbitri per lei era conversazione tra conoscenti, come si parla con magistrati, carabinieri, fidanzate, per chiedere di essere giudicati con giustizia e attenzione: lo fa anche chi ha la coscienza di non chiedere favori, umilmente, al fine di garantire l’equità dei parametri. Se capita, a volte, di chiudere qualcuno in una stanza, come pare sia accaduto a sindacalisti e a cardinali in un conclave (ma dopo i settantacinque anni loro vanno in pensione e ascoltano la Littizzetto), noi la si definisce goliardata e si sorride: a San Siro hanno chiuso l’accesso agli spogliatoi e noi abbiamo sorriso. Si può punire, ma non con l’impiccagione. Si richiederebbe, sempre, il senso della misura, dell’ironia e, potendo, dell’intelligenmza, come si sottolinea a Sky.

Zeman e la Juve
Lei Moggi doveva forse prendere come allenatore della Juve Zeman (lo si rispetti: ha fatto la fila per salutare Giovanni Paolo II), come si era scelto lo sfortunato Picchi, o magari si sarebbe scelto dopo Trapattoni, Scirea; teniamoci stretto Ferrara.
Caro Moggi, le rinnoviamo il grazie, che non le dice la proprietà, per averci fatto vincere gli ultimi due scudetti, sul campo, più quelli giovanili (di cui nessuno parla), e per aver contribuito come nessuno a far vincere a tutti gli italiani la coppa del mondo. Offendono la mente e la lealtà di chi si sforza di amare il calcio onesto le accuse ipocrite che coinvolgono tanti giocatori che hanno disputato i mondiali (e alcuni l’hanno vinto) nel furto dei campionati. Comunque la storia insegna che dopo la sconfitta di Custoza e di Lissa l’Italia ha vinto il Veneto. C’erano voci e facce che non c’entravano nel momento della premiazione, fra tanti sudori sembravano le meno pulite.

Gattuso e Materazzi
L’Italia – un poco sbrindellata (di Gattuso e di Materazzi e del fantasista fantasma) – ha avuto anche fortuna ai mondiali. La Juve lo scorso campionato, quello che si vorrebbe consegnare alla squadra dalla Juve e dal Milan sconfitta sul campo, è stata fortunata solo con un ciuffo d’erba di Firenze, che ha deviato la palla già in rete di Toni: sarà indagato dai severi giudici quel ciuffo d’erba? Potesse parlare, risponderebbe come il mitico Zidane (Zidane-Materazzi 3-2; Ibrahimovic-Cordoba 3-0: evviva!); ma lei, signor giudice, ha mai giocato a calcio?

La colonna infame.
Signor Moggi, dicevamo, ora potrà leggere e insegnare come Walter Matthau e non Jack Lemmon, o altri direttori di giornali, etica sportiva. Allo scopo riprenda la Storia della colonna infame, epopea dei giudici, anch’essi milanesi, che condannarono molti innocenti: due di loro, Guglielmo Piazza e Gian Giacomo Mora, sono stati infamati per secoli da una colonna appunto infame. Non dicevano la verità, non erano pentiti (abbiamo sentito ripetere il concetto da più voci quasi stizzite in televisione); allora: c’era la tortura, della corda, ora quella delle pagine di gazzettopoli, per la verità da dare in pasto a tutti noi, che non siamo più volgo.
Gian Giacomo Mora (“santo subito”), andando al patibolo (per una morte così crudele che se ne rimuove il ricordo), nel “sacrifizio offerto al furor del popolo e al loro” (credo “dei giudici”), accettò, scrive Manzoni, i tormenti, rassegnato, perché innocente della colpa di unzione imputatagli, ne aveva altre – confessava – da scontare, lui come tutti noi. La storia ci ricorda che, tra milioni di condannati, Uno solo potè dirsi davvero innocente.

Venga all’Università
Ci auguriamo, signor Moggi, di ospitarla il prossimo anno in Università a discutere insieme con gli studenti, come spesso facciamo, di temi, modi, stili della parzialità informativa, mettendo a fronte la verità (sarà stagionata da un anno) dei giornali, con quella dei testimoni e dei fatti, cioè del campo, ricostruita al servizio della civiltà che ci interessa e non degli scudetti (ne abbiamo tanti).
Non sarebbero temi, questi da discutere in un momento storico, dove ogni risveglio consegna “in tempo reale” notizie di morte e di guerra, determinate da ben più antiche e gravi ingiustizie, firmate da noi occidentali. Più scandaloso aver creato uno scandalo su fatti del tempo libero, della vacanza mentale, del gioco, fatti conosciuti e accettati, criticamente, da tutti; non c’erano abbastanza notizie su cui piangere in questa estate?

Arrigo Sacchi
Come si sta superando, lento e non aequo pede, la prima repubblica, si supererà, come necessario, un’epoca sportiva aggrovigliata, di cui, come ha detto un non ascoltato Arrigo Sacchi, si è corresponsabili in molti…
Per ora la salutiamo, rinnovandole solidarietà e stima. E tanti tanti tanti auguri di serenità…

P.S. Il grande Marco Materazzi (grazie per quanto ha fatto ai mondiali: con tre colpi di testa, due dati e uno ricevuto), che capisce, perché è il solo giocatore italiano di una squadra italiana, dovrebbe spiegare a chi di dovere come l’unico trofeo da riassegnare sarebbe la supercoppa, vinta per un errore di De Santis. Comunque, a noi non interessa, perché noi, sul campo, si è perso.

lunedì, agosto 07, 2006

LETTERA A LUCIANO MOGGI (PRIMA PARTE)

Il pezzo che pubblichiamo è tratto integralmente dalla “Provincia Pavese” di domenica 23 Luglio a firma di Sisto Capra.
Si tratta di una lettera aperta che quattro professori universitari, tifosi juventini, scrivono a Luciano Moggi, per esprimergli stima e solidarietà in un momento in cui l’intero Circo Barnum dei massmedia lo sta prendendo a “sassate” (per la verità più di uno nelle ultime ore sembra fare qualche passo indietro…).
E’ una lettera arguta e scoppiettante, di amena lettura, ironica e a tratti umoristica, con un sottofondo di amarezza, di delusione, di pessimismo.
Con citazioni letterarie: il Manzoni dei “Promessi Sposi” e della “Colonna infame” e con un invito, che non si sa quanto renderà felice il Rettore dell’Università Degli Studi di Pavia, a Moggi a venire a parlare in ateneo.

Considerando la lunghezza del pezzo, Juventiniveri lo pubblica in due puntate. Non perdetevelo!

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PAVIA. Quattro “uomini di lettere” tifosi juventini scrivono a Luciano Moggi e come “postino” scelgono “La Provincia pavese”. Personaggi di primo piano: due maturi professori universitari, un noto scrittore e traduttore e un notissimo agente letterario. Ma niente nomi.
Questa lettera – spiegano – è destinata personalmente a Luciano Moggi. Siccome non ne conosciamo l’indirizzo, acconsentiamo a pubblicarla a una condizione: che in calce si scriva “lettera firmata da quattro tifosi juventini, di Pavia, uomini di lettere”.

Gentile Signor Moggi, siamo tifosi juventini e suoi estimatori: vorremmo esprimerle ancora una volta la nostra stima e la nostra solidarietà, in questo momento difficile, quando si è passati dalle critiche al perverso sciacallaggio nei confronti suoi e della sua famiglia.

Il linciaggio
Viene da pensare che il vero scandalo sia il linciaggio messo in atto, con metodi di caccia alle streghe, che si qualifica come giustizia, sia pure sportiva. Non abbiamo i dati tecnici e gli strumenti giuridici per discutere le condanne. Il fatto grave è che con queste condanne mirate e sommarie si offre un alibi e si passa una mano di bianco (e di nero) su fatti essenziali alla storia anche sociale degli ultimi decenni, quando si è transitati dallo sport della guerra marinettiano alla guerra dello sport, prima tra mondo occidentale e mondo dell’est (quando una vittoria di un’atleta della Germania Orientale era prova della superiorità progressista dei regimi popolari?) e poi solo all’interno del neocapitalistico massmediatico.

Gli inter-cettatori
Qualcuno avverte che nulla è più antisportivo della ricerca di alibi per le mancate vittorie, anche quando si perde ingiustamente: chi è grande trova sempre la sua colpa; per chi è piccolo, la colpa è degli altri, delle cupole, degli arbitri, delle spie, degli inter-cettatori.

Squadra-forza politica
Lei Moggi ha dovuto battersi, riconoscendone e legittimandone i valori e i campionissimi (da Van Basten a Kakà), contro la squadra che in Italia rappresentava una forza politica, era del capo del governo e contava su un sistema televisivo nazionale. Se Bush fosse proprietario di una squadra di basket e avesse tre reti televisive al suo servizio cronachistico e moviolistico, avrebbe bisogno di un prestanome per occuparsi degli arbitri?

Davide e Golia
Lei Moggi ha fatto i conti, in secondo luogo, con lo strapotere economico maturato sui bisogni energetici del Paese, come prima contro i bond alimentari e alimentati dal risparmio di tutti gli italiani. Ma per fortuna il denaro non basta a creare una grande squadra: il campo, con omaggio alla civiltà e all’etica dello sport, lo nega e qualche volta un povero Davide ha sconfitto il ricco e generoso Golia. Ecco, Lei ha avuto la colpa (democratica) di aver tentato di liberare, potenzialmente, il calcio dal "mecenate", da un uomo assurdamente ricco, anacronistico quanto un sovrano sopravvissuto.

Bandiere della stampa
Lei Moggi si è battuto contro le ragioni di mercato di una stampa che per vendere conta sui tifosi, difende una bandiera di Milano, di Roma, di Firenze, di Torino e talvolta rischia di praticare la disinformazione, spesso la diseducazione sportiva.

Maradona
Il calcio, Lei lo sa meglio e da più tempo di noi e forse si doveva avere il coraggio di dirlo allora e di andarsene allora, andava fermato quando tre tifosi hanno fermato il derby capitolino. O forse andava fermato prima ancora, quando c’era il Napoli di Maradona, e illustri esponenti dello sport irridevano Mons. Riboldi che anteponeva l’uomo al Dio dispensatore di "circenses" (si riveda una registrazione, non manomessa, more replay interruptus).

Il Renzo Manzoniano
La sua posizione, nel contesto polemico (da pòlemos "guerra") del calcio, ricorda quella mirabilmente sintetizzata da Alessandro Manzoni, un autore che ora avrà tempo di rileggere nella sua meritata vacanza: "Renzo, che strepitava di notte in casa altrui, che vi s’era introdotto di soppiatto, e teneva il padrone stesso assediato in una stanza, ha tutta l’apparenza di un oppressore; eppure, alla fin dei fatti, era l’oppresso" (I Promessi Sposi, VIII, 26).
Lei ha difeso lo sport, diciamo, con iperbole sorridente, come Farinata, a viso aperto. Lo ha difeso costruendo una squadra competitiva, senza l’aiuto della proprietà e con rispetto dei bilanci: lei merita il parlamento e forse un sottosegretariato. Credo che esperti commentatori, in quanto ex-giocatori, da Boban, a Boniek (dov’è finito?), a Beccalossi, a Vialli, che meritano attenzione e rispetto, sappiano che lei ha dovuto difendersi da attacchi quotidiani, perfino di Televideo (lo si legge per l’obbligo di una ricerca linguistica, compreso il controllo degli errori di ortografia che restano esposti un’intera giornata). Esempio recente (si riassume il dettato): depositato il ricorso della procura di Torino in cassazione contro la Juventus (il ricorso sarebbe segreto): indiscrezioni dicono che le tesi difensive sono state massacrate.

Fine della prima parte
Vai alla seconda parte

domenica, agosto 06, 2006

L'inter NON SI FERMA

Continua il momento magico dell'inter:
dopo la maglia gialla del Tour e il record del mondo dei 100 metri Guido Rossi le assegna anche la medaglia d'oro del torneo di biglie di Gabicce Mare.
Il vincitore Andrea Pelaratti di Brembate Sopra, anni 10, squalificato perchè sorpreso dalla giuria mentre beveva un Chinotto dietro le cabine prima dell'ultimo e decisivo tiro. (fonte: "Tuttosport" di Domenica 6 Agosto 2006)

sabato, agosto 05, 2006

MOGGI SANTO SUBITO

Moggi Santo subito, ha fatto il miracolo:

Scudetto all'inter.

giovedì, agosto 03, 2006

CAMPIONI DEL MONDO DI TRAME E VERDETTI

Da pagina 7 de “l’Espresso” del 3 agosto 2006 pubblichiamo in versione integrale un articolo di Giorgio Bocca sul processo al calcio.

In questa analisi, onesta ed equilibrata, Giorgio Bocca prima pone dei dubbi sulla reale esistenza di un sistema Moggi, poi accusa i “giudicanti” di superficialità e di premeditazione, infine punta il dito contro i sedicenti giornalisti “sportivi”, rei di connivenza con il sistema e di un riprovevole opportunismo.

Proviamoci a elencare tutto ciò che non abbiamo capito nel processo al calcio che riempie da mesi la nostra informazione suscitando sdegni e scandali.
Chi segue come noi il campionato aveva certamente osservato la debolezza, gli errori, le contraddizioni della funzione arbitrale, ma restando all'impressione generale che essi non avessero sostanzialmente falsato i valori in campo.

C'era una squadra, la Juventus, che per la sua organizzazione aziendale, il numero dei suoi campioni, il consenso degli spettatori, la sua storia, era accreditata come la più forte e a nessuno sembrava ingiusta o truccata la sua conquista dello scudetto.
Aveva avuto sul campo dei favori arbitrali? Non più e non meno di altre squadre e negli ultimi mesi aveva perso quasi tutto il vantaggio accumulato nei precedenti, segno che non esisteva un meccanismo di frode stabile a suo favore.
La prova che questo primato sportivo esisteva ed era meritato veniva poi confermata dai campionati Mondiali di calcio, in cui la finale per il primo e il secondo posto è stata in pratica questione di una decina di giocatori juventini.

C'era un sistema Moggi, un sistema Juventus truffaldino e sportivamente ingiusto? Se sì, resta da capire come questo sistema abbia riportato il calcio italiano al primato mondiale e lo abbia riportato con una impresa non solo di valore sportivo, ma etico, con una squadra italiana che superava con la volontà, con l'attaccamento alla maglia, la superiorità atletica e tecnica di squadre come il Brasile, l'Argentina, la Francia, la Germania. Ma, si dice, il campionato Mondiale è un'altra cosa che non va confusa con la corruzione del nostro sistema. Affermazione assurda. Le vittorie e le sconfitte nel campionato del Mondo hanno sempre avuto il peso di un giudizio generale sul nostro calcio. Questa volta no, questa volta il fatto che siamo di nuovo i primi nel mondo, dopo sei finali e mezzo secolo di competizioni, appare quasi casuale.


Non siamo degli esperti di istruttorie sportive, ma questa che si è conclusa con severità inaudita ci pare fra le più sbrigative e criticabili che si conoscano: intercettazioni telefoniche scarse, 40 quelle di Moggi su migliaia, grandissima fretta di concludere, un'aria di pregiudizio, di condanna già scritta in partenza, soprattutto la voglia dei giudici di far passare per congiura di pochi malfattori un sistema di prepotenze e malversazioni, dei più grandi sui più piccoli, dei più forti sui più deboli, che ormai è la regola generale di questo come di altri sport, la regola che bisogna vincere a ogni costo perché solo la vittoria moltiplica i buoni affari e il potere.

Le trasmissioni televisive, i dibattiti fra esperti giornalisti e tecnici sul processo sono apparsi raggelanti. Si è capito lontano un miglio che questi galantuomini, quegli esperti innocenti e dolenti da mesi, da sempre sapevano tutto delle trame e degli imbrogli in corso e che tacevano per le stesse identiche ragioni dell'arbitro Paparesta.

Incautamente hanno partecipato a questi dibattiti i più noti, i più influenti giornalisti sportivi che per mesi, per anni, erano andati avanti ad allusioni, a strizzate d'occhi per far capire al pubblico che loro sapevano, che a loro non la si faceva.
Difendevano il loro lavoro? Tacevano per il bene del calcio? E allora, perché non lo difendono oggi che è assalito da un branco di iene, perché non si oppongono a richieste di condanna eccessive che minacciano di far cadere in pezzi l'intera organizzazione del calcio e dei suoi campionati senza opporsi alle vendette trasversali, alle gelosie, alle manovre dei club e dei loro alti burocrati?

...E TUTTO INIZIO' CON TELECOM...

Da settimane si legge un pò ovunque che tutta la vicenda definita calciopoli nasce sulla base d'intercettazioni probabilmente non autorizzate ed accuratamente selezionate, che solo in un secondo momento sono state regolarizzate per dare il via all'inchiesta anti Juve. Oggi tutte le fonti d'informazione ufficializzano il ruolo di Telecom come fornitore non autorizzato di registrazioni a scopo di lucro. E per avere un quadro completo della situazione ricordiamoci del fatto che Telecom è controllata da un grosso azionista/sponsor dell'inter...

A supporto di queste affermazioni riportiamo stralci di uno dei tanti articoli pubblicati sull'argomento.

Da “Il Giornale” di Mercoledì 2 agosto.

Dalle false fatturazioni Telecom si sarebbero create provviste per fondi neri da destinare in attività speciali all’estero, forse anche per schermare pagamenti a terzi, magari a politici. E’ con questa ipotesi investigativa che i Pm di Milano stanno spulciando centinaia di fatture emesse tra il 2001 e il 2005 e pagate da Telecom, Pirelli e altre società del gruppo telefonico, per “operazioni – ritengono gli investigatori – del tutto o in parte inesistenti”.

QUELLO CHE MOGGI PENSA DI MORATTI, ROSSI & C.

Da "Libero" di domenica 30 Luglio 2006 che riporta un'intervista rilasciata da Luciano Moggi all'inviato Fausto Carioti:



Ha ragione il suo amico Giraudo quando dice che tra gli imputati del processo mancavano alcune grandi squadre come la Roma dei Rolex agli arbitri e l'inter?
La Roma non lo so. L'inter di sicuro, perchè ha patteggiato per un passaporto falso, dimostrando l'indebita utilizzazione di un giocatore. Più lampante di così. Però c'è un caso strano.

Quale?
Ho domandato a Candido Cannavò, referente principale di Moratti e di Rossi e titolare di una rubrica sulla Gazzetta, dove la vicenda di cui stiamo parlando è stata ribattezzata "Moggiopoli", se mi poteva dare risposte ad alcune domande precise sull'inter. Primo: cosa significa patteggiare per un passaporto falso. Secondo: che differenza c'è tra le cene con i designatori arbitrali che faceva Facchetti e le cene nostre. Terzo: che differenza c'è tra il parlare con i designatori come ha fatto Facchetti e come abbiamo fatto noi. Poi gli ho chiesto conto delle deposizioni di Gazzoni Frascara, in cui l'ex presidente del Bologna diceva che una fidejussione l'aveva emessa Facchetti. Attendo ancora le risposte di Cannavò.

Alla fine l'inter ne esce con uno scudetto. Moratti dice che se lo sono meritato.
Dopo tanti anni di collaborazione con Juventus e Milan, cui hanno fatto vincere tanti scudetti cedendo giocatori del calibro di Pirlo, Seedorf e Cannavaro, e vendendo al Real Madrid uno come Roberto Carlos, mi sembra bello che riescano a vincere uno scudetto pure loro.

martedì, agosto 01, 2006

CONTINUANO I SUCCESSI DELL'inter

Gatlin positivo al testosterone perde il record dei 100 metri. Guido Rossi lo assegna a Martins.

Continuano i successi dell'inter...

COBOLLI GIGLI E L'ASSENZA DELL'ORGOGLIO

Dal radiogiornale GR2 di questa mattina ore 8:30, a domanda risponde Cobolli Gigli disastroso neo Presidente Juve:

giornalista: "...e Vieira andrà all'inter?"

Cobolli Gigli: "è molto vicino"

Se ci fosse un minimo d'orgoglio in questa Juve, dopo il colpo di stato interista che ci ha ingiustamente retrocessi e disonorati, per principio nessun giocatore, e ribadiamo, nessun giocatore della Juve dovrebbe mai essere ceduto all'inter per nessun motivo!

A maggior ragione quando, come in questo caso, il giocatore dichiara di voler tornare in Inghilterra (Manchester Utd.), purtroppo però "sarà costretto" ad accettare l'inter entro 48 ore perchè Cobolli Gigli ha già l'accordo con Moratti.

Ancora una volta vergogna.